Sarà anche l’esibizione di infinite forme bellissime, come scrive Darwin, ma ciò non toglie che l’evoluzione biologica è anche un sistema di sopravvivenza fondato sul divorarsi a vicenda e l’animalicidio, l’occupazione del territorio, il consumo di tutto quello che può servire. Noi siamo parte della Natura, un frutto dell’evoluzione, e attraverso di noi la Natura divora se stessa perché essa è divorante.
Ciò che l’umana specie sta perpetrando contro/sul pianeta Terra oggi, è già stato fatto, con alterne vicende e più limitata potenza, da altre specie nei milioni d’anni di presenza della vita finora trascorsi, da quando i cianobatteri hanno volturato la sua atmosfera. Il fatto è che la Vita è di per sé invasiva, sopraffattrice e creatrice di entropia. Della stessa fatta è intrisa anche la nostra mente, che non per nulla è una mente incarnata.
Ed io vedo simili caratteristiche anche nei movimenti di salvezza del pianeta, come a suo tempo avvenne con le religioni e l’uso delle scienze. L’unica novità che sembra potremmo creare nella nostra evoluzione, a complemento dell’intelligenza, sarebbe la “bontà”, ancora in fase embrionale, che potrebbe salvare la Natura dalla sua implacabilità. Le infinite forme bellissime ci aiutano a malapena a tollerare la logica inesorabile della biologia. La bellezza non basta, però, a salvarci. Solo la bontà non è biologica e può contribuire a questa Riprogrammazione.