Filosofare, per me, è significare l'esistenza. Più che inseguire la verità, che è compito della intelligenza quando fa scienza, è un lavoro della mente nel perseguire significati traducibili in pensieri e parole di senso della nostra scelta di stare al mondo con l'impegno di distinguere il bene dal male e di operare il bene con se stessi, gli altri umani, gli animali e la natura tutta.
La mente umana è una mente incarnata, e quindi appartenete a un dove umano che è anche corpo, memorie, contesti mondani e culturali di appartenenza, ecc., dove non si gioca sempre in termini avversativi e netti alla stregua di vero/falso (o buono/cattivo), come esige la ricerca della verità.
L’umana intelligenza è chiamata a gestire soprattutto l’incertezza, perché tale è il nostro stare al mondo. La verità è una minima parte della soluzione dei problemi che appartengono all’esistere, del nostro camminare sul filo teso tra i due estremi, – nascita e morte. Essi, infatti, sono indisponibili alla nostra volontà: la nascita come evento e la morte come luogo.